Non ci coglie
pensiero smarrito di cose
nuove, l’assurdo ch’è denso
di vero nell’animo.
Declinante ogni anelito
tace, forgia rovente
si spegne come in sogno
l’immagine,
il correre vano per falsi
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Non ci coglie
pensiero smarrito di cose
nuove, l’assurdo ch’è denso
di vero nell’animo.
Declinante ogni anelito
tace, forgia rovente
si spegne come in sogno
l’immagine,
il correre vano per falsi
Per la strada che dal villaggio di S. Pietro porta alla marina di Vibo Valentia scendeva quella mattina il pàpparo, scalzo come sempre, il tamburo a tracolla, assonnato per il lungo vegliare, desideroso di giungere quanto prima gli fosse possibile alla sua misera stamberga e lì gettarsi di peso sul giaciglio per un po’ di riposo.
Ricontava le manciate di monetine che il parroco e i campagnoli gli avevano dato, il primo finita la festa, gli altri man mano che avanzava suonando e precedendo la miracolosa immagine del loro protettore tra le quattro case del villaggio e le altre poche coloniche che gli stanno attorno; ma a contarli e ricontarli erano sempre gli stessi.
Cogliesti per lei,
coglievi e cogli per lei,
coglierai ancora per lei;
coglione che sei !
di Nonsologrigio
Perché è tempo che l’uva maturi
e si tolgan di mezzo le spine.
Noi siam di pasta compatta
permeata di umori ferrigni, legata
ad un tralcio. Mai come fiore
nei sepali, ché il profumo
è di dentro, serbato nel recondito
di un convulso meccanismo
costruito secondo natura,
Sono briachi di salsedine
che ha scavato
nei petti
e s’incitano
con voci gutturali.
La rete viene su a fatica
come di piombo;
cielo e mare di piombo
nulla vi è d’argentino.
O frementi in lavacri di spume azzurrine,
fanciulle dei sogni miei antichi!
O dolcezze pudiche, o mani fragranti
di luce e di fiori!
O divine sboccianti sul talamo,
desiose di baci e d’amore!
Qual cupa tristezza m’invade ogni sera
Isola ed ombra sei, povera terra
sperduta pei deserti del Creato
nulla sai del tuo stato
perchè corri e perchè mai non riposi.
Sei leggera come ombra
e porti un peso immenso
isola che raduna ogni miseria.
Sai d’arido e di mare,
Parevano st’occhiuzzi toi lucenti
comme due stelle ne la notti chiara
a vocca tua addorusa de quadrara
perderi mi facea li sentimenti .....
Quanno scenneva o sole e la marina
co ‘a ninna-nanna do mare s’addormia
tu venive su e scogli in brazza a mia;
a notte me parea cosa divina .....
Tra le valve appena schiuse
t’intravedo
in fondo alla tua alcova, lattiginosa.
Non so che valore tu abbia
fredda tra un brulichio
di vite
nata da un grano di sabbia.
Penso che sei figlia del pianto
per una libertà
perduta,
E se la Gravitazione Universale non fosse una forza attrattiva, ma repulsiva?
Un’ipotesi teorica è presentata come una normale conversazione tra due ricercatori, con nomi di pura fantasia. Il dialogo che avviene in una breve ricreazione, rilassante e piacevole, serve da tonificante mentale alle stressanti e spesso ripetitive azioni che i due studiosi devono compiere, talvolta con risultati solo parziali, per portare avanti la loro complessa ricerca.
John ... stavo pensando che noi, a volte, ci fissiamo su alcune cose, dandole per scontate!
Maldestro s’inerpica il branco;
s'incanala irrequieto e compatto.
Officia il pastore:
incita con toni gutturali e sgraziati,
agitando il bastone.
nonsologrigio
Relatività; Velocità della luce: il tempo rallenta? si ferma?
John Stavo riflettendo su alcuni paradossi; sembra proposti dallo stesso Einstein, proprio riguardo agli effetti provocati da velocità prossime a ...
Nicolay ... cioè la massa che accresce la propria energia in base alla sua ... ?
John No! non quella! Mi riferivo a certi paradossi, come quello dei gemelli ... ma ti pare possibile che un fratello, tornando da un viaggio nello spazio,
Trascorrono avvolte nei veli
sullo scenario della vita
anime morte.
Ti chiedo cosa nasconde
ogni piega, se han sesso,
se sono petali senza corolla.
Io del tuo amplesso
m’illumino, dell’onda
dei tuoi pensieri cangianti
a ogni brezza.
Questa dentro di me è ansia
che alimenta la sete
del vento turbinoso dei pensieri
e non appassisce al soffio
della ragione. Le traboccanti
immagini in sequenze fantastiche
perdono ogni dimensione
come voli d’aquila assorbite
nel nulla e di frammenti eterei
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